La Comunità Progetto Sud nasce come gruppo autogestito, di convivenza tra persone con disabilità e non, con l’intento di fare comunità e di costruire alternative vivibili alle forme di istituzionalizzazione e di emarginazione esistenti. Attualmente è un gruppo di gruppi e di reti, favorisce la diffusione di politiche di inclusione e integrazione tra soggetti differenti; cura la tutela dei diritti di cittadinanza; sollecita esperienze di vita solidale; sperimenta servizi innovativi; realizza progetti di economia sociale, di contrasto alle mafie e di promozione della giustizia. È stata fondata nel 1976 ed opera a Lamezia Terme all’interno della regione Calabria, una regione del Sud Italia, considerata sotto diversi aspetti un’area disagiata, caratterizzata da tassi di disoccupazione elevati, presenza delle criminalità organizzata e una forte emigrazione che determina una perdita di popolazione, soprattutto giovanile e qualificata.

Rispetto a quest’ultimo punto, secondo i dati riportati nel rapporto Svimez le persone che sono emigrate dal Sud Italia  sono state oltre 2 milioni nel periodo compreso tra il 2002 e il 2017, di cui 132.187 nel solo 2017. Il saldo al netto dei rientri è negativo per 852 mila unità. Questi numeri dimostrano, dunque, che è presente un’emergenza emigrazione del Sud che determina una perdita di popolazione qualificata, non compensata dai flussi di lavoratori stranieri, giovani per lo più con un basso livello di istruzione e non qualificati. Questa situazione riflette perfettamente il contesto calabrese e a ciò si aggiunga che, sulla base della nostra esperienza, anche gli stessi immigrati non sono stanziali sul territorio lametino, ma tendono a spostarsi verso altre regioni italiane o all’estero alla ricerca di una maggiore stabilità. Ultimamente alcuni degli stranieri che da tempo vivevano sul territorio lametino sono finanche ritornati nel proprio paese di origine.

Per delineare al meglio il contesto è bene, inoltre, sottolineare che il mercato del lavoro calabrese ha una vocazione agricola e artigianale e si caratterizza per una richiesta di figure professionali qualificate in questo settore difficilmente reperibile in quanto il sistema formativo regionale non riesce a rispondere alle richieste del mercato del lavoro. I percorsi formativi professionalizzanti proposti dalla Regione non sono, infatti, adeguati al territorio, non rispondendo ai fabbisogni formativi del mercato del lavoro, sia perché in numero non sufficiente al bisogno, sia probabilmente perché da parte dell’Ente non è mai stato realizzato uno studio che definisse quali siano realmente le figure necessarie al mercato del lavoro calabrese.

All’interno di questa cornice si inseriscono le attività svolte dall’Associazione Comunità Progetto Sud rivolte all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, italiane e straniere.  “Gli arnesi del mestiere” è il nome che identifica i percorsi di formazione professionale ideati e realizzati attraverso il supporto della Scuola del Sociale, struttura formativa dell’Associazione Comunità Progetto Sud accreditata dalla Regione Calabria. In un contesto territoriale difficile sia per un altissimo tasso di disoccupazione che per una scarsa presenza di corsi professionali adeguati alle richieste del mercato del lavoro, i percorsi formativi sono stati ideati per far acquisire competenze lavorative e conoscenze teoriche fondamentali per inserirsi in modo responsabile e consapevole nel mondo del lavoro regolare. I percorsi formativi si caratterizzano, in primo luogo, per la scelta del profilo professionale in uscita: si è notato che il mercato del lavoro locale soffre di una carenza formativa di figure specifiche, quali ad esempio, il pizzaiolo, il panettiere e l’assistente alla persona di base, per cui la scelta dell’offerta formativa è stata consequenziale a un’analisi del mercato del lavoro relativa allo studio dei fabbisogni professionali aziendali. In secondo luogo, la costruzione del piano formativo è stata realizzata in collaborazione diretta con gli imprenditori (che divengono poi i formatori stessi), in un rapporto continuativo e organico tra mondo del lavoro e mondo della formazione. È importante precisare che l’associazione nella scelta delle aziende da coinvolgere segue sempre un comportamento etico, individuando quegli imprenditori che sul mercato del lavoro locale si caratterizzano per il rispetto dei diritti dei lavoratori, per la salvaguardia dell’ambiente e la scelta di non pagare il “pizzo”.

Essendo terra di “movimenti”, i corsi sono stati ideati per avere maggiori possibilità di occupazione nel contesto lametino, ma sono stati realizzati anche con l’intento di far acquisire competenze e abilità spendibili in altri territori: in Italia, in Europa, ma anche in un eventuale ritorno in patria.

Dall’anno 2017 sono stati avviati 12 laboratori formativi e un corso di formazione professionalizzante accreditato dalla Regione Calabria in accordo con una pluralità di attori (aziende, enti di formazione, strutture di accoglienze), favorendo l’accrescimento di competenze imprenditoriali e l’aumento dell’occupabilità dei soggetti coinvolti in settori lavorativi specifici: panificazione, assistenza alla persona, ristorazione (pizzeria), alimentarista, elettricista e apicoltura.

Questo ha permesso di formare 141 giovani italiani e stranieri; di coinvolgere 18 aziende locali; di impegnare attivamente nella formazione 20 Imprenditori, sia nella fase di costruzione del piano formativo, sia nella fase di erogazione degli interventi formativi; di attivare 12 laboratori formativi e 1 corso di formazione professionale.

Al termine dei corsi di formazione sono stati attivati 70 tirocini in 65 aziende del territorio.